Se è legale tenere occupato un parcheggio a piedi e quali sanzioni possono essere applicate secondo il Codice della Strada.
Trovare un parcheggio in una zona affollata può diventare un’impresa ardua e stressante. Spesso, infatti, si trascorrono decine di minuti a cercare un posto libero senza successo, finché non si avvista finalmente un’auto in procinto di lasciare lo stallo. In alcune situazioni, per evitare che un altro automobilista occupi il posto appena liberato, qualcuno decide di inviare un passeggero a piedi per “tenere occupato il parcheggio”. Ma questa pratica è legale? Oppure si rischia di incorrere in sanzioni?
La Legge sul parcheggio occupato a piedi
Secondo il Codice della Strada, occupare abusivamente la sede stradale è considerato un illecito amministrativo, punibile con una multa che può variare da 173 a 694 euro. In casi più gravi, come l’occupazione di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, la situazione può sfociare nel penale, con sanzioni da 103 a 1.032 euro e la reclusione da uno a tre anni. Tuttavia, il fattore determinante è il tempo: una persona può essere sanzionata solo se l’occupazione del parcheggio si prolunga in modo irragionevole.
Quando é legale tenere occupato un parcheggio?
La Corte di Cassazione ha confermato che tenere occupato un parcheggio a piedi può essere considerato legittimo, purché il tempo di occupazione sia ragionevole, ovvero limitato al tempo necessario per permettere al conducente di raggiungere lo stallo e completare le manovre in sicurezza. In questo caso, la persona che occupa il posto non infrange la legge e gli altri automobilisti devono considerare lo spazio come se fosse già occupato da un’auto.
Al contrario, tenere occupato un parcheggio per un periodo di tempo superiore a quello necessario per completare la manovra, oppure riservarlo per un’altra auto che arriverà più tardi, può configurarsi come occupazione abusiva del suolo stradale. In questi casi, è lecito per gli altri conducenti chiamare le autorità competenti, che potrebbero multare chi ha commesso l’infrazione.
